Associazione sportiva Edera

Associazione sportiva Edera

L’Edera nacque il 20 settembre 1904 a Trieste. In quel giorno, ricorreva il 34° anniversario della fine del potere temporale dei Papi e della conquista italiana di Roma. La foglia d’edera era il simbolo dei Partito repubblicano italiano (PRI), il partito di Mazzini, a cui si ispiravano gli iniziatori dell’Edera. I colori sociali erano il rosso e il nero. L’Edera era però, ufficialmente, soprattutto un’associazione sportiva che praticava la ginnastica, il podismo, il ciclismo, il nuoto e soprattutto il calcio, che a quel tempo parlava soprattutto inglese. Due britannici, Edy Mac Donald e Town Croft, riuscirono presto a impostare ben due squadre nel campo recintato di Montebello. L’Edera chiese subito alla Federazione Italiana Gioco Calcio di partecipare al campionato del Veneto, ma dalla sede di Torino rifiutarono l’iscrizione perché Trieste faceva parte dell’impero asburgico. Riuscì comunque a partecipare a vari tornei nella penisola, e naturalmente nel resto del Litorale e in Dalmazia.

Nel 1906 gli aderenti al gruppo sportivo avevano anche fondato un partito, la Democrazia sociale italiana (DSI), direttamente ispirato al PRI, e iniziarono a pubblicare un giornale, «L’Emancipazione». La DSI rimase un partito di piccole dimensioni, ma molto combattivo; si opponeva sia ai liberal-nazionali, giudicati troppo moderati e borghesi, sia ai socialisti, accusati di non sostenere la causa nazionale. Coerenti con gli ideali di Mazzini si battevano per l’autodeterminazione di tutti i popoli dell’Impero. Uno dei primi ad aderire alla DSI fu Nazario Sauro, uno degli eroi dell’irredentismo.

A causa di questi orientamenti, l’Edera venne sciolta dal potere asburgico per tre volte, e subito rifondata con minime cambiamenti di denominazione, fino al 1915, quando l’ingresso dell’Italia nel conflitto la mise ancora fuori legge. Del resto, dopo lo scoppio della Prima guerra mondiale nell’estate del 1914, gran parte degli ederini fuggirono in Italia, per poi arruolarsi nell’esercito. Morirono sui campi di battaglia 47 soci.

Rifondata nel 1918, fu poi soppressa dal regime fascista nel 1932, dopo anni di ostracismo in cui, comunque, era riuscita a mandare alcuni dei suoi atleti alle Olimpiadi, mentre la squadra di calcio si era confrontata con i maggiori team italiani. Molti dei suoi sostenitori, alcuni dei quali avevano anche partecipato al conflitto del 1915-18, aderirono pure alla Resistenza, come Gabriele Foschiatti, che morì nel campo di concentramento di Dachau nel 1944. Risorta dopo la Seconda guerra mondiale, l’Associazione Sportiva Edera esiste ancora oggi.

  • Bibliografia
    B. Ive, L'Associazione Edera tra competizione sportiva e lotta politica, Qualestoria, a. XXXIII, n. 1, giugno 2005, pp. 127-134; F. Todero, Appunti per una storia dei repubblicani della Venezia Giulia tra questione sociale e questione nazionale: 1906-1922 in Gli italiani dell’Adriatico orientale. Esperienze politiche e cultura civile, a c. di L. Nuovo, S. Spadaro, LEG, Gorizia 2012.
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  • Crediti immagine
    Archivio E. Mastrociani - F. Todero; Istituto regionale per la cultura istriano-fiumano-dalmata, Trieste.
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