Gambini Pio Riego

Gambini Pio Riego

Pio Riego Gambini (Capodistria, 4 settembre 1893-Podgora, 19 luglio 1915), irredentista e volontario nel regio esercito.
Figlio di Pier Antonio, avvocato, podestà, consigliere alla Dieta provinciale dell’Istria e deputato al Parlamento imperiale, frequentò lo storico Liceo capodistriano, noto per essere una fucina di patriottismo, raggiungendo la maturità nel 1911. Pio Riego fu uno degli esponenti più battaglieri dei giovani istriani d’anteguerra, il cui fine era il distacco netto delle terre «irredente» dal nesso imperiale e la loro aggregazione all’Italia, che in questo modo avrebbe compiuto la sua unità nazionale. Tra i suoi modelli vi erano Mazzini e Garibaldi e, presto, di quei giovani irredentisti divenne il leader riconosciuto e il capo carismatico. La generazione nata nell’ultimo ventennio del XIX secolo voleva distanziarsi dalla condotta dei padri, accusati di sostenere una politica accondiscendente alle autorità asburgiche, proponendo la via della lotta intransigente. Parallelamente irradiava l’idea nazionale e unitaria fra il popolo. Secondo Gambini, le forze giovani e nuove andavano riunite, preparate spiritualmente e fisicamente alla lotta contro lo straniero per il raggiungimento della «redenzione». Il primo ottobre del 1911, nel teatro Ristori di Capodistria fu costituito il Fascio giovanile istriano, il cui obiettivo principale era di sollevare le condizioni dell’Istria, attraverso la cultura, con le biblioteche ambulanti, promuovendo conferenze, con lo studio e l’educazione. Pio Riego Gambini, membro del comitato promotore, ebbe un ruolo centrale; nel suo discorso ribadì: «A noi, giovani democratici dell’Istria, incombe l’obbligo santo di risvegliare lo spirito nazionale del popolo e di creare in lui la coscienza di classe».
Il 4 settembre 1914, all’età di vent’anni, lasciò la città natale per il Regno d’Italia. Arrivato nel Veneto, assieme ad altri coetanei conterranei iniziò un’energica azione propagandistica a favore dell’intervento dell’Italia nel conflitto mondiale. Gambini sosteneva la necessità di muovere guerra all’Austria-Ungheria e fu coinvolto in uno scontro con i socialisti che avevano poco gradito le posizioni presentate. Come altri fuoriusciti s’iscrisse nelle compagnie di addestramento dei volontari, per ricevere una preparazione militare. Nel maggio del 1915 diffondeva il volantino diretto «Ai giovani istriani», firmato assieme a Luigi Bilucaglia, Piero Almerigogna e Luigi Ruzzier, con il quale li esortava a prendere le armi contro gli Asburgo.
Allo scoppio delle ostilità, Pio Riego Gambini si arruolò nel 2° reggimento di fanteria (brg. Re) e il 29 giugno lasciava Udine per il fronte. Si trovò coinvolto nel settore del Podgora, particolarmente conteso nel corso della seconda battaglia dell’Isonzo, in un’area trasformata in un dedalo di trincee scavate nel terreno arenaceo. Cinquanta volontari giuliani (su centoquattordici che si erano presentati) inquadrati nelle brigate Re (1° e 2° reggimento di fanteria) e Pistoia (35° e 36° reggimento) furono scelti per formare un plotone con il compito di eliminare i reticolati austro-ungarici. L’operazione però fu sospesa. Il 19 luglio 1915, nel corso dei furiosi combattimenti, invece, si offrì per svolgere un’operazione delicata, cioè la costituzione di un manipolo a protezione del reparto del genio che avrebbe sistemato una decina di tubi di ferro carichi di gelatina sotto i reticolati degli avversari. Partì all’assalto, «fu visto prodemente avanzarsi tra i primi, superare le trincee nemiche, battersi animoso, restar ferito ad una spalla, procedere ciò non ostante ancora, cadere nuovamente colpito e non rialzarsi più». Il corpo senza vita rimase sulla terra di nessuno e non fu possibile recuperarlo. Gli fu conferita la medaglia d’argento al valore militare.

K.K.

  • Bibliografia
    G. Quarantotti, Pio Riego Gambini, in Id., Figure del Risorgimento in Istria, prefazione di F. Salata, CELVI, Trieste 1930, pp. 183-195; P.A. Quarantotti Gambini, Pio Riego Gambini e la fondazione del Fascio Giovanile Istriano (1911), in «La Porta Orientale», a. X, n. 6-7, Trieste 1940, pp. 158-169; F. Todero, Morire per la patria. I volontari del Litorale austriaco nella Grande guerra, Gaspari, Udine 2005.
  • Crediti immagine
    da Aldo Cherini, Capodistria, Trieste 1996 Pio Riego Gambini assieme al padre Pier Antonio; Archivio Istituto regionale per la storia del moviment di liberazione nel Friuli Venezia Giulia
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