Kuhar Lovro (Prežihov Voranc)

Kuhar Lovro (Prežihov Voranc)

Kuhar Lovro ‒ pseudonimo di Prežihov Voranc ‒ (Kotelj,10 agosto 1893-Maribor, 18 febbraio 1950), scrittore ed esponente politico comunista.
Allo scoppio delle ostilità con la Serbia prestò servizio nel IV reggimento Kaiserschutzen prima a Leibnitz quindi a Kapfenberg. Dopo una breve licenza passò nel VII reggimento carinziano di fanteria e infine nel XXVII reggimento di fanteria di Graz. Con l’apertura del fronte austro-italiano, il giovane Kuhar finì sulle Alpi Carniche e poco dopo, nell’estate del 1915, giunse nel settore di Doberdò, sull’omonimo altopiano a sud di Gorizia, che divenne una delle principali posizioni austro-ungariche, perciò dovette affrontare svariate offensive del regio esercito. Lasciato l’ospedale nel febbraio del 1916, il suo reggimento fu spostato nel Trentino; proprio in quel torno di tempo aveva iniziato a riflettere sull’assurdità della guerra e sviluppò anche l’idea di disertare, cosa che fece quello stesso anno; tra il 1916 e il 1919 trascorse così la sua esistenza in diversi campi d’internamento italiani per prigionieri di guerra.
Per le sue idee comuniste, nel 1930 dovette abbandonare la Jugoslavia e riparò in Austria. Non ebbe vita facile e nel 1934 fu incarcerato a Vienna. Nell’esilio, soprattutto tra il 1930 e il 1932, scrisse il romanzo Doberdob, nel quale ricorda l’esperienza vissuta sul fronte del Carso. Una serie di spiacevoli vicende, come un furto che lo privò della versione dell’opera, non gli permise di completare il romanzo, mentre una seconda versione, redatta nel frattempo, fu sequestrata dalla polizia austriaca che la tradusse in lingua tedesca, nella convinzione si trattasse di materiali relativi al Komintern. Le tensioni e le preoccupazioni accumulate in quel periodo non offrivano le condizioni per riprendere in mano il lavoro. Solo durante i tredici mesi passati nuovamente in prigione, dal luglio del 1936, poté occuparsi della nuova stesura di quel suo lavoro che sembrava essere nato sotto una cattiva stella.
Alla fine degli anni Trenta lo scrittore ampliò ulteriormente il suo manoscritto; il volume uscì dalle stampe nell’autunno del 1940 con il sottotitolo Romanzo di guerra del popolo sloveno (Vojni roman Slovenskega naroda). Le sue pagine, frutto di quasi un ventennio di elaborazioni, ripercorrono i duri assalti all’arma bianca sulle pietraie carsiche e il conseguente bagno di sangue. Rappresenta realisticamente e con una particolare sensibilità lo stato d’animo del soldato prima dell’attacco e la tensione registrata nel momento dello scontro.

K.K.

  • Bibliografia
    Prežihov zbornik, a c. di M. Boršnik, Maribor 1957; L. Kuhar-P. Voranc, Zbrano delo, voll. IV-V, a c. di D. Druškovič, Ljubljana 1968-1969; D. Druškovič, Prežihov Voranc. Pisatelj in politik, Celovec 2005; Prežihov Voranc-Lovro Kuhar. Pisatelj, politik, patriot, a c. di A. Gabrič, Ljubljana-Dunaj 2010; M. Verginella, La Grande Guerra in Doberdò di Prežihov Voranc, in Scrittori in trincea. La letteratura e la Grande Guerra, a c. di F. Senardi, Carocci, roma 2008, pp.144-150.
  • Crediti immagine
    da Prežihov zbornik, a cura di Marija Boršnik, Maribor 1957
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