Popovich Eugenio

Popovich Eugenio

Eugenio Popovich nacque il 25 dicembre 1841 su una nave ancorata nel porto ucraino di Berdjansk, nel mare d’Azov. Frequentò i ginnasi di Trieste, Capodistria e Zara e l’università di Graz. Raggiunti i Mille a spedizione quasi conclusa, nel 1861 entrò nel comitato segreto triestino-istriano di Torino. In autunno spostò la residenza a Pisa per proseguire gli studi. Nella città toscana fece il suo ingresso nella loggia massonica Galileo e fondò il Comitato triestino e il Comitato per la Polonia. L’anno successivo combatté con i garibaldini in Aspromonte. Dopo un periodo di prigionia in Valle d’Aosta, tornò a Pisa per poi passare all’ateneo di Bologna, laureandosi nel 1864 in scienze politiche e giuridiche. Collaborò a diverse testate giornalistiche: la «Gazzetta del Popolo» di Torino, la «Perseveranza» di Milano, la «Tribuna» di Roma. Partecipò alla Terza guerra d’indipendenza col grado di capitano, spostandosi in seguito a Torino e ottenendo nel 1867 la cittadinanza italiana. Lo stesso anno vestì di nuovo la camicia rossa a Monterotondo e a Mentana, riportando lievi ferite. Dopo vari cambi di residenza, prese fissa dimora con la famiglia a Roma e svolse un’intensa attività giornalistica, perorando la causa dell’irredentismo e occupandosi di politica estera in una rubrica del giornale «Il Diritto». Corrispose con numerosi fogli esteri, grazie alla padronanza del francese, del tedesco e delle lingue slave. Fu nel 1889 tra i fondatori della Società Dante Alighieri e poco dopo della sezione romana del Circolo Garibaldi di Trieste, allacciando rapporti con i più noti esuli giuliani affiliati alla massoneria, da Salvatore Barzilai a Teodoro Mayer. Amico del principe Nicola Petrović-Njegoš, Popovich collaborò con la corona montenegrina nella gestione degli affari di Stato, facilitando nel 1896 il matrimonio di Elena e Vittorio Emanuele di Savoia. In ricompensa dei servizi resi, fu nominato console a Roma e nel 1917 presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri del Montenegro, carica detenuta per diciotto mesi. Nel 1919 presenziò ai lavori della conferenza della pace di Parigi. Nel 1928 egli si stabilì in via definitiva a Trieste, dove morì il 3 aprile 1931.

L.G.M.

  • Bibliografia
    E. Maserati, Eugenio Popovich D'Angeli tra Italia e Montenegro, in Trieste, Austria, Italia tra Settecento e Novecento, a cura di E. Apih, Del Bianco, Udine 1996, pp. 219-248; F. Tissi Santorini, La vita di Eugenio Popovich D'Angeli, in «Atti dei Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste», n. 21, 2005, pp. 367-370.
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