ll progetto Dizionario-Atlante multimediale 1915: luoghi, eventi, personaggi, memoria che prosegue il lavoro apertosi l’anno scorso con l’Atlante multimediale dedicato a Trieste e il vicino litorale istriano nel 1914, si sofferma quest’anno sul 1915, l’anno nel quale l’Italia, rompendo gli indugi, si staccò dalla Triplice alleanza ed entrò in guerra contro l’Austria-Ungheria (come noto, la dichiarazione di guerra alla Germania si ebbe soltanto un anno più tardi).
Perciò le schede qui pubblicate, corredate da un ampio apparato di fotografie e immagini d’epoca nonché da alcune cartine, affrontano alcuni nodi tematici legati al primo anno della guerra italiana, anche se lo sguardo di molte di esse è inevitabilmente rivolto agli sviluppi successivi di un evento che ebbe conseguenze determinanti per la storia di queste terre.
All’anteguerra è dedicata una serie di schede legata a personaggi che appartenevano alla lobby irredentista, che premettero ovviamente per orientare l’opinione pubblica italiana verso il favore all’intervento o che si erano battuti per la causa delle «terre irredente».
Se inevitabilmente numerose e di notevole interesse sono le schede dedicate a problemi ed eventi militari, particolare attenzione viene rivolta, soprattutto da alcuni autori, all’impatto e alle conseguenze del conflitto sulla popolazione civile: ci si sofferma così sulle tematiche della profuganza e dell’internamento di guerra, alle forme di costrizione riservate a settori della popolazione regionale, ma anche sulle violenze perpetrate su civili ed anche a quelle che a Trieste accompagnarono l’ingresso in guerra dell’Italia.
Una serie di schede è invece dedicata ad alcune località della regione che nel corso del conflitto ebbero particolare rilevanza. Tuttavia, data la peculiarità di un territorio parte del quale – la Venezia Giulia, ovvero il Litorale austriaco – era da lungo parte dei vasti territori degli Asburgo, anche quest’anno una parte dei lemmi sono dedicati alle vicende che si andarono dipanando in quell’anno sul fronte orientale e alle difficili vicende affrontate da quanti, tra i soldati in feldgrau, caddero prigionieri dei russi e finirono nei numerosi campi di concentramento della Russia zarista, prossima alla rivoluzione del 1917.
Una piccola sezione dell’opera è dedicata a un aspetto particolare della socialità a Trieste negli anni di guerra, ovvero al mondo dello spettacolo che anche in tempi difficili poteva sollevare, almeno per qualche ora, il morale di una popolazione sempre più afflitta dalla guerra, preoccupata dai suoi sviluppi, in ansia perché le operazioni militari si svolgevano ormai alle porte di casa.
Si è ritenuto inoltre utile fornire qualche indicazione relativamente alla memoria – in particolare a quella letteraria – del primo anno della guerra italiana, per quanto questa possa essere separata da un enorme mole di opere nate durante il conflitto o negli anni che lo seguirono per lo più – ma non mancano importanti eccezioni – per alimentarne il mito.
Fabio Todero