Galizia

Galizia

Con la sua estensione di 78.497 km2 e la sua popolazione di 8.212.000 abitanti (54% polacchi, 43% ruteni e 3% tedeschi) il Regno di Galizia, situato al di là della catena carpatica, fra l’Ungheria e la Russia, costituiva nel 1914 il più vasto e popoloso dei diciassette Länder che formavano l’Impero austriaco. La capitale Leopoli (Lemberg in tedesco, Lvov in polacco) contava allora più di 200.000 abitanti. L’Austria aveva ottenuto il regno di Galizia nel 1772, partecipando con la Russia e la Prussia alla prima spartizione della Polonia. La catena carpatica, articolata in Alti Beschidi e Tatra, Bassi Beschidi, monti Bieszczady e monti Czarnohora, la separava dal Regno d’Ungheria; il nord, una immensa distesa pianeggiante, era solcato dai confini con Russia e Germania.

La popolazione dell’area era composta da polacchi, ruteni, tedeschi ed ebrei, presenti tanto nell’area rurale che nelle maggiori città. L’economia della Galizia era prevalentemente agricola, e la popolazione diffusa in numerosi centri rurali; solo il 20% viveva nei maggiori centri cittadini. Accanto all’agricoltura, particolare sviluppo avevano l’allevamento bovino, suino ed equino e intenso era lo sfruttamento del legname. Tra le attività industriali, importante era quella della distillazione, ma soprattutto vi era sviluppata quella estrattiva, in particolare l’estrazione del petrolio. Ciò nonostante, la Galizia era una delle zone economicamente più depresse della Duplice monarchia e non a caso l’emigrazione – anche stagionale – vi era molto diffusa. Alla vigilia dello scoppio della Grande guerra, particolarmente forti erano stati i flussi migratori verso l’America settentrionale e meridionale, flussi che tra il 1890 e il 1910, avevano coinvolto circa 600.000 persone.

Sin dall’estate del 1914 vi si svolsero grandi e pesanti combattimenti, in una prima fase caratterizzati ancora dalla guerra di movimento, che videro l’impiego di centinaia di migliaia di uomini e la cattura di grandi masse di prigionieri tra i quali molti trentini ed adriatici. La drammaticità di tali fatti d’arme valsero alla Galizia l’epiteto di «cimitero dei popoli» o «cimitero delle nazioni».

  • Bibliografia
    J. Pezda, S. Pijaj, L’economia della Galizia alla vigilia della Grande Guerra in Sui campi di Galizia (1914-1917). Gli italiani d’Austria e il fronte orientale: uomini popoli culture nella guerra europea, a c. di G.L. Fait, Museo Storico Italiano, Rovereto 1997; S. Radon, La Galizia prima della Grande guerra, ivi; C. Medeot, Friulani in Russia e in Siberia 1914-1919, Pelikan ed., Gorizia 1978.
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  • Crediti immagine
    Cartine di F. Cecotti; cartolina Archivio E. Mastrociani - F. Todero.
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