Impresa triestina di onoranze funebri, fondata nel maggio 1876 da Giovanni Zimolo. Per un decennio, dal 1891 al 1901 cioè sino alla sua scomparsa, l’attività fu gestita dal figlio Antonio; non avendo lasciato eredi diretti, fino al 1946 nell’azienda si succedettero Renato Colonnello e Carlo Kanz (poi mutato in Canzio), stretti collaboratori del primo. Più tardi, nel 1908, vide la luce anche una seconda realtà, la Nuova Impresa di Trasporti Funebri, che affiancò la Primaria Impresa di Pompe Funebri Zimolo. Dopo lo sciopero dei fuochisti del Lloyd, sfociato nell’imponente manifestazione di piazza del 15 febbraio 1902, soffocata dall’intervento delle forze dell’ordine che apersero il fuoco provocando quattordici morti e settantacinque feriti, fu proprio questa azienda che nelle ore notturne trasportò le salme dal colle di San Giusto al cimitero di Sant’Anna. A seguito dell’attentato di Sarajevo, i corpi senza vita dell’erede al trono d’Austria-Ungheria, l’arciduca Francesco Ferdinando, e della consorte Sophie Chotek duchessa di Hohenberg, giunsero a Trieste a bordo della nave ammiraglia «Viribus Unitis» il 1° luglio 1914. Il giorno seguente i feretri raggiunsero la terraferma, mentre la Zimolo fu coinvolta nella traslazione degli stessi, dalle rive alla stazione ferroviaria della Meridionale, da dove avrebbero raggiunto la capitale dell’Impero. Il vescovo delle unite Diocesi di Trieste e Capodistria, mons. Andrej Karlin, benedisse le salme, il corteo quindi iniziò a percorrere le vie e le piazze cittadine. «I carri funebri, forniti dall’impresa Zimolo, sono spalleggiati da una compagnia di soldati. Immediatamente dietro ai carri funebri vengono il seguito dell’Arciduca, il Luogotenente, il Podestà, tutti i capi-dicastero e quindi la rappresentanza comunale e quella della Camera di Commercio. Gli impiegati dello stato e le varie rappresentanze. Chiudono il corteo tre compagnie fi fanteria e un plotone di guardie a cavallo e di ulani».