Timeus Giovanni

Timeus Giovanni

Giovanni Timeus nacque a Portole d’Istria il 21 marzo 1864. Pubblicò sin da giovane articoli patriottici su «L’Istria» di Parenzo, il «Giovane Pensiero» di Pola e sui triestini «L’Indipendente» e «Alabarda». Espatriato nel 1886 a Milano per sottrarsi al servizio militare, entrò a far parte dell’associazione irredentista Circolo Garibaldi di Trieste. Continuò l’esperienza giornalistica scrivendo per «L’Eco dell’Alpe Giulia» e fondando a Genova «L’Eco degli Irredenti». Divenuto rappresentante industriale, sfruttò i viaggi di lavoro per allacciare contatti con personalità politiche inclini alla rivendicazione delle provincie italiane d’Austria, e funse da anello di congiunzione fra gli irredentisti del regno e quelli dell’Impero, dove si recava annualmente per ragioni familiari. Trasferitosi a Pola nel 1898, divenne redattore del «Giovane Pensiero» e fondò altri due periodici: il settimanale di propaganda «Il popolo istriano» e nel 1900 il quotidiano informativo «Il Giornaletto di Pola». All’attività pubblicistica affiancò quella politica e cospirativa, stabilendo dal 1901 dei legami col generale Umberto Montanari per orchestrare un servizio d’informazioni a favore dell’esercito italiano. Sostituito Montanari da Luciano Magrini, Timeus gli fornì agganci per estendere in Dalmazia la rete d’intelligence, grazie alla collaborazione, tra gli altri, di Alessandro Dudan. Nel novembre 1914 Timeus si congiunse a Roma con Salvatore Barzilai, punto di riferimento degli irredentisti alla Camera, entrando in seguito nell’ufficio informazioni del Comando della marina italiana. Nel periodo di guerra rivestì, in qualità di esperto conoscitore della geografia istriana e dalmata, il ruolo di confidente dell’esercito. Terminato il conflitto, fu tra i passeggeri della nave Audace che sbarcò a Trieste il 3 novembre 1918. L’anno dopo si trasferì a Pola e nel 1920 a Portole, con funzioni temporanee di commissario del Comune. Rivestì la medesima carica dal 1935 al 1936. Scoppiata la Seconda guerra mondiale riparò a Roma, dove morì il 6 febbraio 1946.

L.G.M.

  • Bibliografia
    L. P., Giovanni Timeus, in L'Arengo, supplemento al Bollettino d'informazioni del Centro Studi Adriatici di Roma, XI, n. 426, 1960, pp. 60-62; L.G. Manenti, Massoneria e irredentismo. Geografia dell'associazionismo patriottico in Italia tra Otto e Novecento, Trieste, Irsml FVG, Trieste 2015.
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