Società ginnastica triestina

Società ginnastica triestina

Per un’associazione che era nata con lo scopo di educare i giovani ai valori nazionali italiani attraverso lo sport, la Grande guerra costituì un banco di prova più importante di qualsiasi competizione sportiva. Nel 1914 la SGT stava festeggiando i suoi primi cinquanta anni di storia, forte del sostegno di circa 3000 iscritti. L’uccisione di Francesco Ferdinando e della sua consorte a Sarajevo interruppe le grandi celebrazioni dell’anniversario, che avevano riunito alla fine di giugno, negli impianti sportivi di Montebello a Trieste, tutte le maggiori organizzazioni sportive italiane del Litorale, della Dalmazia e del Trentino.

L’organizzazione era nata sul finire del 1863, sull’onda dell’entusiasmo per la recente unità d’Italia. Espressione dell’élite borghese liberal-nazionale del porto asburgico, la prima denominazione della SGT fu Società triestina di ginnastica. Essa proponeva ai suoi associati, oltre quattrocento il primo anno, attività ginniche, di scherma, di tiro al bersaglio, remiere e gite domenicali. Presto si aggiunsero il gioco del pallone, l’alpinismo e altre attività quali un’ensemble corale, una banda musicale, e un gruppo teatrale. Sino al primo conflitto mondiale la Società fu sciolta dalle autorità austriache, e presto rifondata, ben cinque volte. Solo nel 1910 prese il suo nome definitivo. I motivi di questa opposizione da parte del potere centrale di Vienna erano le tendenze politiche dell’organizzazione che, insieme alla Lega Nazionale, costituiva una delle più importanti strutture legali del movimento irredentista. La Società, del resto, non fece mai mistero delle proprie intenzioni. Vennero pubblicati in momenti diversi anche dei periodici che, oltre a promuovere l’attività sociale, consentivano un dibattito pubblico sui temi nazionali. Peraltro gli atleti più promettenti gareggiavano in tutte le più importanti competizioni nazionali di riferimento in Italia. È interessante constatare che l’idea di un’organizzazione sportiva che avesse scopi nazionali non era nata in Italia, ma in Germania, e che i fondatori si ispirarono dichiaratamente alle esperienze tedesche. Lo stesso fecero gli sloveni che fondarono nel frattempo analoghe associazioni, come il Sokol, nato anch’esso nel 1863, a Lubiana, riprendendo l’omonima società praghese sorta l’anno prima. Inoltre la divisa della SGT cercò in alcuni periodi di richiamare quella dei garibaldini, cosa che fecero pure i Sokol. Lo scontro nazionale si tradusse così, a Trieste e nel resto dell’impero, anche nelle competizioni sportive, ma in alcuni momenti le tensioni andarono ben oltre lo sport. Nel 1913, ad esempio, furono rubate tutte le medaglie conquistate dalla SGT nel corso degli anni precedenti. Soprattutto, nel corso delle violenze anti-italiane del 23 maggio 1915, determinate dall’ingresso dell’Italia nel conflitto, la sede della Ginnastica Triestina venne data alle fiamme, insieme a quella della Lega Nazionale e de «Il Piccolo». L’attività fu forzatamente sospesa sino al 1919, allorché rinacque, per continuare ad esistere sino ad oggi. Molti dei suoi soci parteciparono da volontari nell’esercito italiano alla Grande guerra e ben 67 morirono sui campi di battaglia.

  • Bibliografia
    S. Benco, La Società Ginnastica di Trieste, 1863-1920, ed. Società Ginnastica Triestina, Trieste 1920; I cento anni della Società ginnastica triestina, a c. di C. Pagnini, M. Cecovini, Tip. Smolars, Trieste 1963; M. Cattaruzza, L'Italia e il confine orientale: 1866-2006, Il Mulino, Bologna 2007.
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  • Crediti immagine
    Istituto regionale per la cultura istriano-fiumano-dalmata, Trieste.
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