Slovenska Matica

Slovenska Matica

La Slovenska Matica nacque nel 1864 a Lubiana, su iniziativa di alcuni commercianti, imprenditori e intellettuali, prevalentemente dell’area di Maribor. Il suo scopo fu  sin da subito quello di promuovere la cultura slovena attraverso la pubblicazione di libri, saggi e riviste, sia di carattere umanistico che scientifico. Un altro dei suoi obiettivi fu lo sviluppo di una terminologia specifica in sloveno per le varie discipline. La crescita culturale, economica e sociale del popolo sloveno nel corso del XIX secolo fece emergere in seno alla sua classe dirigente l’esigenza di formalizzare una serie di regole e di standard linguistici, che solo un ampio dibattito avrebbe potuto risolvere.

La Slovenska Matica fu uno dei principali fautori di questo processo, favorito dal fenomeno più generale dell’emersione del principio di nazionalità, che già le vicende del 1848 avevano messo particolarmente in luce. La Slovenska Matica, inoltre, si ispirava a simili organizzazioni di area tedesca, a croata e specialmente ceca. La sua nascita fu sostenuta economicamente dall’imperatore Francesco Giuseppe, che incoraggiava questo genere di iniziative quando non avevano carattere irredentistico. I libri della Slovenska Matica erano molto diffusi a Trieste fra gli sloveni, per i quali le sue pubblicazioni erano un importante sostegno al progresso civile della propria comunità e al rafforzamento della coscienza nazionale.

All’inizio del Novecento l’organizzazione assunse indiscutibilmente una posizione di prim’ordine e, in assenza di un’università slovena, assunse il ruolo di Accademia della scienze e delle arti, collaborando con omologhe istituzioni a Zagabria, a Belgrado, a San Pietroburgo, a Praga, a Cracovia e a Londra. Questo ruolo le consentì di diventare uno dei centri del dibattito sul trialismo, ovvero una riforma della Monarchia asburgica che desse dignità di amministrazione autonoma anche ai popoli slavi,  divisi fra la compagine tedesca e quella ungherese dell’impero. L’iniziativa era sostenuta pure da Francesco Ferdinando e fu uno dei motivi che spinsero i nazionalisti serbi alla sua uccisione: questi ultimi desideravano invece una grande Serbia ai danni dell’Impero austro-ungarico. Nel 1915 le autorità di Vienna soppressero la Slovenska Matica a causa della pubblicazione del libro Gospodin Franjo, di Fran Maselj- Podlimbarski, che criticava pesantemente l’occupazione dell’Impero in Bosnia-Erzegovina. In seguito riprese temporaneamente le attività nel 1917, per poi continuare  il proprio operato dopo il conflitto. Costretta alla chiusura dalle forze di occupazione naziste durante la Seconda guerra mondiale, dalla fine delle ostilità ha continuato a operare ininterrottamente sino ai nostri giorni.

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