Ruggero Fauro Timeus (Trieste 1892 – Monte Pal Piccolo 1915) è stato l’esponente più emblematico del nazionalismo triestino d’anteguerra. Iscrittosi alla facoltà di Lettere dell’Università di Graz, si trasferì dopo un anno a Roma, certo attratto anche dal mito della storia del’Urbe, dove si laureò con una tesi su Marziale. Nella capitale, insieme ad alcuni concittadini tra cui era Spiro Tipaldo Xydias, cominciò a frequentare persone ed ambienti del nazionalismo, divenendo collaboratore dell’«Idea Nazionale», periodico del movimento. Autore del volumetto La Venezia Giulia, commissionatagli dalla Trento e Trieste di Verona (1912), e del saggio Trieste. Italiani e slavi. Il governo austriaco. L’irredentismo (1914), i suoi scritti apparsi sull’«Idea nazionale», unitamente ad altri testi, sono stati raccolti in volume da Giulio A. Giglioli nel 1929 (Scritti politici 1911-1915). Le sue tesi erano orientate verso posizioni di nazionalismo estremo: oltre all’inevitabile polemica contro l’Impero asburgico, si batté con particolare virulenza contro il mondo slavo, né mancano accenti antisemiti. Timeus polemizzò aspramente con il socialismo triestino, mentre la pubblicazione del saggio di Angelo Vivante, Irredentismo adriatico, fine analisi delle contraddizioni dell’irredentismo triestino incoraggiata da Scipio Slataper, lo portò alle soglie di un duello con l’autore del Mio Carso. Critico verso l’immobilità del partito liberal nazionale di Trieste, suggestionato dal mito dell’eroismo e della forza, egli sostanziò l’irredentismo di toni imperialistici, sostenendo la necessità per l’Italia di espandersi verso i Balcani. Nell’autunno del 1914 pubblicò una lettera nella quale, in risposta alla chiamata alle armi da parte delle autorità militari asburgiche, dichiarava con toni beffardi la propria diserzione dall’I.r. esercito. Acceso interventista, nel maggio del 1915 si arruolò e in agosto fu assegnato al battaglione Tolmezzo dell’8° reggimento alpini, impegnato sul fronte carnico. Il 14 settembre perì nel corso di un bombardamento austriaco sul Pal Piccolo, dove era in linea.