Pal Piccolo

Pal Piccolo

La guerra nella Zona Carnia tra italiani e austriaci si svolse sui monti Pal Grande, Cuelat e Pal Piccolo, propaggini occidentali del massiccio dell’Avostains. Il possesso di tali vette avrebbe permesso di aprire o chiudere la porta del passo Monte Croce Carnico che, nel crinale fra Sesto e Tarvisio, era l’unico valico fra Italia e Austria transitabile con pezzi d’artiglieria, perciò punto più conteso dell’intero fronte carnico. Questo, compreso tra i monti Peralba e Canino, era affidato al comando del generale Clemente Lequio, reduce di Libia, con quartier generale a Tolmezzo. Il convulso susseguirsi di passaggi di mano delle quote del Pal Piccolo vide contrapporsi dal 1915 al 1917 i battaglioni alpini Val Tagliamento, Val Maira, Val Varaita e la 59a brigata da montagna austro-ungarica.
Il 25 maggio 1915 gli alpini attaccarono con successo le ridotte nemiche sulla linea di quota 1859-1866. Tre giorni dopo conquistarono la linea passo Monte Croce-Pal Piccolo-Pal Grande, lasciando in mano austriaca la Creta di Collinetta e il Cuelat che, formando una sella tra Pal Piccolo e Pal Grande, spezzava il fronte in due tronconi. Il 5 giugno gli italiani se ne impossessarono ma l’operazione fu vanificata da una controffensiva, che permise al nemico il riacquisto di Cuelat e Pal Piccolo. In un continuo alternarsi di avanzamenti e retrocessioni, una compagnia alpina ristabilì l’anteriore situazione di vantaggio, mancando il recupero delle trincee di quota 1866 ma provocando in totale, tra il primo e il dieci del mese, 171 morti e 526 feriti nel campo avversario. Le nevicate invernali bloccarono ogni sviluppo bellico. Nella primavera del 1916 gli austriaci si appropriarono di quota 1859, ripresa dagli italiani il 27 marzo. Dopo mesi di stasi, il 16 aprile 1917 gli alpini del battaglione Pinerolo occuparono il Dosso del Cammello. I fanti carinziani risposero fra il 22 e il 23 maggio, cercando di superare lo sbarramento del passo di Monte Croce e venendone respinti. Stessa sorte ebbe il tentativo di attraversare il passo del Cavallo. Al momento della rotta di Caporetto, che mutò la disposizione degli schieramenti causando l’arretramento del fronte fino al Piave, il Cuelat e il Pal Grande erano italiani e il Pal Piccolo austriaco. Terminato il conflitto, i circa seicento corpi sepolti nel cimitero del Pal Piccolo furono traslati nell’Ossario di Timau.

L.G.M.

  • Bibliografia
    G. Poggi, Un anno di guerra a Pal Piccolo maggio 1915 giugno 1916, Tolmezzo, Moro, 2009; H. Von Lichem, La guerra in montagna 1915-1918, vol. III, Bolzano, Athesi, 1995; F. Weber, Guerra sulle Alpi 1915-1917, Milano, Mursia,1978.
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  • Crediti immagini
    Archivio Storico Dal Molin (Collezione Minto)

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