Matko Mandić (Mihotići [Castua], 28 settembre 1849 – Trieste, 13 maggio 1915), ecclesiastico, politico e redattore. Terminato il Ginnasio a Fiume, proseguì gli studi teologici a Gorizia e Trieste. Fu ordinato sacerdote nel 1874, continuò la sua formazione seguendo i corsi di scienze naturali all’Università di Praga. Nel 1882 fu supplente al ginnasio di Zagabria e qui assorbì il fervore politico-nazionale di quel periodo. Fu un patriota e si batté con veemenza per i diritti della componente slava dell’Istria; nel 1883 fu invitato da Matko Laginja, Vjekoslav Spinčić e Ante Dukić ad assumere la direzione del giornale «Naša sloga», che dal giugno del 1870 si curava e stampava a Trieste. Seguendo il programma politico che si rifaceva a quello del partito del diritto croato, rimase alla guida del foglio sino al 1899, cioè sino al suo trasferimento a Pola. Continuò però a collaborare assiduamente, anche perché era stato lui ad acquistare il giornale, proprietà che mantenne anche nella nuova sede. Fu particolarmente attivo, collaborando a stretto contatto con i rappresentanti politici sloveni. Fu presidente della sezione della Società dei santi Cirillo e Metodio, della Società dei lavoratori sloveni, della Società politica Edinost (1891-1905) nonché, tra il 1908 e il 1912, della Società politica degli sloveni e dei croati. Era dell’avviso che il movimento nazionale dovesse essere unitario per fronteggiare gli avversari e per sviluppare quanto precedentemente avevano abbozzato i primi esponenti della rinascita nazionale, come il vescovo Dobrila o il politico Dinko Vitezić. Sempre a Trieste fondò il primo giornale croato, il «Balkan» (1907-1908), e per un periodo curò pure il foglio «Edinost». Nel 1889 fu eletto deputato alla Dieta provinciale dell’Istria (rieletto nel 1895, 1901, 1908, 1914) e per un periodo fu segretario della rappresentanza croata e slovena. Nel 1907 e nel 1911 fu eletto anche deputato al Consiglio dell’Impero.