Matko Laginja (Klana, 10 agosto 1852 – Zagabria, 18 marzo 1930), avvocato, politico e patriota. Terminato il Ginnasio reale di Fiume (1863-1871) studiò giurisprudenza a Zagabria e a Graz dove si laureò; qui nel 1876-1877, e poi a Trieste, grazie a una borsa di studio, frequentò le scuole di avviamento commerciale. Nel 1879 ritornò a Zagabria e trovò impiego come protocollista del municipio; in quel contesto politico-nazionale, con i riflessi riscontrati a livello culturale, economico e politico in senso lato, maturò l’idea di impiegare le forze per l’affermazione croata in Istria e sulle isole del Quarnero. Abbracciò l’orientamento politico del partito del diritto di Ante Starčević, che modellò in base alle esigenze della terra d’origine, diverse da quelle della Croazia banale. Nel 1880 fu segretario comunale a Castua, mentre l’anno dopo iniziò il praticantato d’avvocato a Volosca. Nel 1895 conseguì a Graz il dottorato in legge e nel 1890 poté esercitare la professione; per un venticinquennio, cioè fino al 1915, ebbe il suo studio a Pola. Al tempo stesso svolse un’intensa attività politica, distinguendosi come il maggiore esponente del risorgimento nazionale croato della regione. Uno degli obiettivi che desiderava raggiungere era l’indipendenza della componente rurale croata dalla grande proprietà terriera in mano italiana. Perciò, sostenne la nascita delle cooperative e delle casse dei prestiti. Di fronte al successo, gli stessi contadini italiani di Dignano, nel 1899 gli estesero una richiesta per la nascita di una cassa rurale. Nel 1883 fu eletto deputato alla Dieta provinciale (riconfermato nel 1889, 1895, 1901, 1908 e 1914), mentre nel 1891 fu eletto anche deputato al Consiglio dell’Impero (riconfermato nel 1897, 1907 e 1911). Nel 1908, grazie ad un accordo con i liberal-nazionali italiani, ottenne che i rappresentanti sloveni e croati in seno alla Dieta proviciale aumentassero di diciannove unità. Nel 1909 divenne vicecapitano provinciale. Fu uno dei sostenitori della collaborazione politica italiano-croato-slovena e fu impegnato nelle trattative per il compromesso nazionale in Istria. Tra le altre attività va ricordato che fu segretario della Società dei santi Cirillo e Metodio per l’Istria (Društvo sv. Ćirila i Metoda za Istru) e diresse la tipografia «Laginja e compagni» che, tra l’altro, pubblicava il giornale «Naša sloga» (a Pola dal luglio del 1899), dal 1906 al 1915. Durante la Prima guerra mondiale soggiornò ad Abbazia, a Vienna e a Zagabria, e qui rimase sino alla morte. Fu uno dei sostenitori della Dichiarazione di maggio del 1917, che prevedeva l’unione degli slavi meridionali entro la cornice dell’Impero austro-ungarico.