Konrad Hoenlohe-Schillingfürst

Konrad Hoenlohe-Schillingfürst

Nato a Vienna nel 1863, fu governatore di Trieste negli ultimi anni della dominazione asburgica prima dell’entrata in guerra dell’Italia, poi ministro dell’Interno austriaco e per breve tempo presidente del Consiglio. Nel 1913 impersonò efficacemente la politica dello Stato asburgico ritenendo di poter contenere l’urto tra il nazionalismo sloveno e quello italiano, sostenendo che Trieste, come porto commerciale, non doveva appartenere a nessuna nazionalità ma doveva diventare una specie di Nationalitätenstadt (città delle nazionalità) un po’ come il porto militare di Pola. Il 10 novembre 1909 il governatore Hohenlohe aveva lodato privatamente Valentino Pittoni ed i suoi compagni che combattevano «lo sfrenato sciovinismo della cricca comunale». Il socialismo era effettivamente una forza contraria alla disgregazione dell’Impero, perché convinta che Trieste priva di retroterra avrebbe perso completamente la sua importanza economica. L’internazionalismo socialista esacerbava l’urto con i nazionalisti liberal-nazionali e si attirava l’accusa di collaborazionismo con il potere imperiale. Nel maggio 1916, in qualità di ministro dell’Interno, Konrad Hohenlohe aveva detto al ministro degli Esteri Berchtold che la trasformazione dell’Austria-Ungheria, con l’elevazione delle terre polacche e jugoslave a terzo e quarto regno, era la condizione della sopravvivenza della Monarchia ma che Tisza l’avrebbe sicuramente impedito

  • Bibliografia
    E. Apih, Trieste, Laterza, Bari-Roma 1988; L. Valiani, La dissoluzione dell’Austria Ungheria, Il Saggiatore, Milano 1996.
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  • Crediti immagine
    Archivio fotografico Irsml FVG, Trieste.
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