Incontro italo-austriaco di Abbazia

Incontro italo-austriaco di Abbazia

Abbazia è una località dell’Istria orientale affacciata sul Quarnero; dalla fine del XIX secolo era un rinomato centro turistico. Nell’aprile del 1914 ospitò l’incontro italo-austriaco che vide la partecipazione dei ministri degli esteri del Regno e dell’Impero, rispettivamente Antonino Paternò – Castello marchese di San Giuliano e il conte Leopold Berchtold. Nonostante l’alleanza tra le due parti, furono trattati alcuni problemi, come l’aggressione agli studenti italiani a Graz da parte della polizia o i decreti Hohenlohe, che prevedevano l’espulsione dei regnicoli dall’amministrazione comunale di Trieste. Alla notizia del convegno ad Abbazia, gli irredentisti si mobilitarono per boicottarlo. Questi avversavano integralmente la condotta politica di San Giuliano, il quale precedentemente, nel 1910, aveva affermato che l’irredentismo poteva considerarsi morto. L’Associazione nazionale Trento-Trieste, presieduta da Giovanni Giurati, si attivò per protestare con veemenza al passaggio del treno con il ministro; a Carpenedo (Mestre) infatti, un gruppo di persone manifestò il proprio disappunto con dei sonori fischi.

I colloqui, avvenuti tra il 14 e il 18 aprile 1914 presso l’albergo Stephanie, interrotti da gite a Draga di Moschiena e a Lipizza e da ricevimenti, furono incentrati sule questioni della politica internazionale, sulle relazioni all’interno della Triplice alleanza nonché su quelle bilaterali austro-italiane. Il ministro di San Giuliano era contrario ad un aumento dell’influenza austro-ungarica nel Sud-est europeo; per questo motivo fu uno degli assertori dell’indipendenza albanese e al tempo stesso anche un convinto sostenitore dell’alleanza con Vienna e Berlino. Ma le discussioni furono altre. All’incontro di Abbazia si accennò alla Germania e fu evidenziato che le tre potenze avrebbero condotto una politica concorde. Tra i punti dibattuti si ricordano il problema albanese, la questione balcanica più in generale e quella dell’influenza in Asia Minore e nel Mediterraneo orientale. La palese rivalità doveva necessariamente risolversi con degli accordi bilaterali. Furono affrontate anche le questioni aperte relative agli italiani della Duplice monarchia, in primo luogo il nodo universitario, ma si evidenziò che gli affari delle rispettive politiche interne spettassero «nella sfera di competenza di ogni singolo stato i cui limiti sono severamente tracciati». Nonostante tale avvertenza, nel comunicato ufficiale comune i due ministri espressero l’intento «di lavorare concordi allo scopo di rendere più vive le simpatie dell’opinione pubblica agli intimi rapporti fra i due Governi».

  • Bibliografia
    Il filo della politica, in «Il Piccolo», 19 aprile 1914; L’ultima giornata del convegno d’Abbazia, ivi; G. Giurati, La vigilia (gennaio 1913-maggio 1915), Mondadori, Milano 1930; Luigi Albertini, Venti anni di vita politica, parte prima L’esperienza democratica italiana dal 1898 al 1914, vol. II, Zanichelli, Bologna 1951.
  • Categorie
    ,
  • Crediti immagine
    G. Giuriati, La vigilia. Dal gennaio 1913 al maggio 1915, A. Mondadori, Milano 1930.
  • Condividi

Related Items