Generale di fanteria, Hermann Kusmanek (1860-1934) era di origine ceca, figlio di un funzionario di polizia. Dopo aver frequentato l’accademia militare di Wiener Neustadt, lavorò presso lo Stato Maggiore e il ministero della Guerra. Ebbe in seguito diversi incarichi di comando a Raab/Györ, Linz e Laibach/Lubiana. Nel maggio 1914, con il grado di Feldmarshalleutnant, venne nominato comandante della piazzaforte di Przemyśl. Il 22 marzo 1915 si arrese ai russi dopo una strenua lotta insieme a 9 generali, 73 ufficiali di Stato Maggiore, 2500 ufficiali e 117.000 uomini. Come prigioniero, non godette delle prerogative previste per gli ufficiali dalla Conferenza dell’Aja del 1906 a causa di un grave gesto di insubordinazione compiuto da uno dei suoi sottoposti, che recise un orecchio ad una sentinella russa. Scontò un lunga prigionia nella città di Nitzi-Novgorod, situata sul Volga. Liberato nel 1918, dopo la guerra, fu accusato di tradimento e deferito al tribunale militare, ma fu riconosciuto innocente e ottenne un avanzamento di grado. Era dottore honoris causa della Scuola tecnica superiore di Brünn/Brno.