Giuriati Giovanni

Giuriati Giovanni

Giovanni Giuriati nacque a Venezia il 4 agosto 1876, da una famiglia dai trascorsi patriottici che lo educò ai valori del Risorgimento. Iscrittosi ventitreenne all’Associazioni Trento e Trieste, si laureò in giurisprudenza a Padova ed esercitò l’avvocatura a Venezia. Entrò nel movimento nazionalista e caldeggiò l’impresa libica. Nel 1913 divenne presidente della Trento e Trieste, cui conferì un nuovo profilo, seguendo il progetto di slegare l’irredentismo sia dalla tradizione democratica che dal triplicismo dei nazionalisti governativi. Anti-austriaco e anti-slavo, fu un fervente interventista, organizzatore nel 1914 di un drappello paramilitare di «irredenti» che avrebbe dovuto sconfinare in Austria. Durante il conflitto comandò una compagnia di fanteria sul fronte isontino. Ferito due volte e per due volte decorato con la medaglia d’argento, fu esonerato definitivamente nel gennaio 1918. Animato da un concetto organicistico della nazione, cinque mesi dopo fondò l’associazione Patto nuovo, dai risvolti interclassisti, che ebbe vita breve. In seguito si dedicò al problema dei compensi territoriali dell’Italia, utilizzando come tribuna la Trento e Trieste, che nel frattempo si era trasferita nella capitale e aveva gemmato una sezione parigina. Nel settembre 1919 partecipò all’impresa fiumana, svolgendo per un periodo le funzioni di capo di Gabinetto di D’Annunzio. Tornato a Venezia l’anno successivo, aderì ai Fasci di combattimento e diede vita a un raggruppamento politicamente eterogeneo denominato Alleanza nazionale. Eletto deputato nel 1921, si aggregò ai fascisti e guadagnò la fiducia di Mussolini, che nel tempo gli affidò diversi uffici: ministro per le Terre Liberate, ambasciatore in Sudamerica, ministro dei Lavori Pubblici, presidente della Camera, segretario del Partito nazionale fascista dal settembre 1930. Entrato in urto col duce a causa di divergenze sull’atteggiamento da tenere nei confronti della Chiesa, si dimise dalla carica nel dicembre 1931. Nominato senatore nel 1934, dopo l’8 settembre 1943 si trasferì a Cortina d’Ampezzo, nel territorio della Repubblica sociale italiana, senza però aderirvi. Processato nel dopoguerra, fu assolto da ogni addebito. Morì a Roma il 6 maggio 1970.

L.G.M.

  • Bibliografia
    G. Sircana, Giuriati, Giovanni Battista, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 57, Istituto per l’Enciclopedia Italiana, Roma 2001, pp. 120-123.
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