Consiglio imperiale (Reichsrat)

Consiglio imperiale (Reichsrat)

Il 16 marzo del 1914 il presidente dei ministri von Stürgkh decise di rinviare a tempo indeterminato la convocazione del Consiglio imperiale (Reichsrat), l’organo parlamentare dello Stato, come risposta all’ostruzionismo portato avanti al suo interno soprattutto dai deputati cechi, il cui rapporto con il governo centrale attraversava una fase di particolare tensione. Il paragrafo 14 della Costituzione del 1867 attribuiva infatti all’esecutivo la possibilità di governare, nel periodo in cui il parlamento non era riunito, attraverso decreti di emergenza emanati dall’imperatore. Il rinvio sancito il 16 marzo non era dunque una novità nella vita politica austriaca. In questo caso, tuttavia, le implicazioni furono molto significative: al momento dell’uccisione di Francesco Ferdinando e della moglie, l’attività parlamentare era sospesa e l’entrata in guerra dell’Austria-Ungheria avvenne quindi senza che l’organo della rappresentanza popolare potesse esprimersi al riguardo. Tale situazione si protrasse per i primi tre anni del conflitto: solo dopo l’uccisione di von Stürgkh da parte di Friedrich Adler, il nuovo imperatore Carlo I decise di riconvocare il Parlamento alla fine del mese di maggio del 1917.

  • Bibliografia
    Die Habsburgermonarchie: 1848-1918, vol. 7: Verfassung und Parlamentarismus, Österreichische Akademie der Wissenschaften, Wien 2000.
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