Andrej Karlin

Andrej Karlin

Andrej Karlin (Stara Loka [Carniola], 15 novembre 1857 – Maribor 5 aprile 1933), professore e monsignore. Dopo il liceo a Lubiana, nella stessa città studiò teologia (1876-1880) e il 27 luglio 1880 fu consacrato sacerdote. Nel decennio 1880-1890 ebbe vari incarichi: fu cappellano a Smlednik e a Senčur presso Kranj, nonché coadiutore e catechista a San Giacomo a Lubiana. Fu nominato cappellano nella chiesa di Santa Maria dell’Anima a Roma, nel 1890-1892 studiò diritto ecclesiastico all’Università di Sant’Apollinare, in cui ottenne il titolo di dottore utriusque iuris. Al suo rientro a Lubiana, fino al 1900, fu supplente di religione nel Ginnasio statale superiore, prefetto del Collegio di San Luigi (Aloisianum, Alojzijevišče), quindi fu catechista nel Ginnasio statale inferiore. Fu anche canonico della cattedrale di Lubiana ed ispettore dell’insegnamento religioso nelle scuole magistrali sia cittadine sia popolari. Il 21 dicembre 1910 fu nominato vescovo delle unite Diocesi di Trieste e Capodistria; la consacrazione avvenne il 19 marzo 1911 nella cattedrale di San Giusto. Dapprima affrontò la questione della formazione pastorale del clero, caldeggiando la pratica degli esercizi spirituali, la predicazione e lo studio della Santa Scrittura. Il presule si trovò a gestire una situazione complessa, contraddistinta da accesi contrasti politico-nazionali, ma seppe mantenere la giusta equidistanza e non abbracciò nessuna delle posizioni avanzate in quel torno di tempo. Il suo atteggiamento mutò con lo scoppio della guerra mondiale; si schierò infatti dalla parte dell’imperatore, che appoggiò attraverso la parola e con le circolari, dimostrando la sua assoluta fedeltà alla Casa d’Asburgo. Quel conflitto lo intese addirittura come un mezzo per contrastare le nazioni anticattoliche e, permesso dalla Provvidenza, per la purificazione dell’umanità. Per tali ragioni il suo sostegno fu notevole: favorì la tassazione dei beni immobili ecclesiastici, la requisizione delle campane e degli altri oggetti metallici ed appoggiò la sottoscrizione di sei prestiti di guerra. All’arrivo delle salme dell’erede al trono d’Austria-Ungheria e della consorte a Trieste, il 2 luglio 1914, officiò un breve rito alla presenza dei rappresentanti delle altre comunità religiose della città emporiale, benedisse i feretri e li accompagnò lungo le arterie cittadine sino alla stazione ferroviaria della Meridionale e, una volta deposti nel vagone cappella del treno funebre, impartì l’ultima benedizione. Il giorno successivo le campane di tutte le chiese della Diocesi suonarono a morto e il 4 luglio in ogni parrocchia fu celebrato un rito funebre; a San Giusto, invece, fu officiata la Messa pontificale con il rito delle esequie. Nel clima teso del primo dopoguerra, l’atteggiamento oltranzista del presule, come le sue prediche nella cattedrale di San Giusto sulla provvisorietà dell’occupazione italiana (Natale 1918), contribuì solo a esacerbare gli animi. Il 17 novembre 1919 papa Benedetto XV lo sollevò dalle unite Diocesi di Trieste e Capodistria e dal capoluogo giuliano si spostò a Šentvid, non lontano da Lubiana, ove diresse il Collegio di San Stanislao, mentre il 6 giugno 1923 il pontefice lo designò vescovo di Maribor; anche in quella Diocesi la sua azione seguì quanto precedentemente aveva proposto a Trieste.

  • Bibliografia
    L. Škerl, Karlin Andrej, in Primorski biografski leksikon, vol. 8, a cura di Martin Jevnikar, Goriška Mohorjeva družba, Gorica 1982, pp. 21-22; V. Mercante, Monsignor Andrea Karlin e la Prima Guerra Mondiale, IRSET, Trieste 2000; F. Todero, Una violenta bufera. Trieste 1914, Irsml FVG, Trieste 2013; A. Apollonio, Dagli Asburgo a Mussolini. Venezia Giulia 1918-1922, LEG, Gorizia 2001.
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  • Crediti immagine
    Fototeca dei Civici Musei di Storia e Arte, Trieste
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